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MANUEL ROS – The Diary

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Le regole d’oro di Manuel Ros usate nelle strategie d’investimento.

I parametri principali adottati dal Presidente di REMAR HOLDING, e seguiti sempre con coerenza nel corso dello sviluppo del piano strategico ideato che ha contraddistinto le crescita del suo gruppo societario. Sono principi che valgono al di là delle oscillazioni di breve…

Siete alla ricerca di nuove fonti di guadagno ed avete deciso di investire capitali in borsa od in fondi privati per far rendere i vostri risparmi più di quanto renderebbero parcheggiati in banca. Non lo avete mai fatto e volete capire come si fa. Scoprite che ci sono tanti modi diversi, tante strategie, forse anche troppe e talvolta incomprensibili per coloro che non sono professionisti del settore tanto che orientarsi sembra da subito difficile. Probabilmente non avete ancora sentito parlare di Manuel Ros, un nome sconosciuto fino a qualche anno fa divenuto ormai frequente per coloro che ultimamente seguono le news finanziarie: Manuel Ros è un imprenditore e fondatore di REMAR HOLDING PLC nonché ideatore di semplici ma rivoluzionarie strategie d’investimento innovative basate sulla protezione degli investitori offrendo soluzioni che garantiscono il capitale investito ed il relativo profitto per i quali ha ottenuto ottimi risultati in termini finanziari ma sopratutto di collaborazioni con i più importanti fondi d’investimento al mondo.

Imparare ad investire come Manuel Ros non è però una cosa facile. Altrimenti sarebbero tutti capaci a proporre quello che propongono le sue aziende, no? Ecco che tra le strategie a supporto del successo esiste una profonda attenzione a vari fattori. Le regole che trovate in questo articolo richiedono molte analisi, molti dati e molto controllo di quello che accade alle aziende come all’andamento dei mercati ed ai loro risultati reali tenendo presente che il mondo della borsa riserva inaspettati eventi controcorrente e talvolta con la logica.

Ora scopriamo quali sono le linee guida che hanno portato Mr. Manuel Ros a diventare l’investitore specializzato in prodotti garantiti.

Occorre premettere che Manuel Ros non ha mai dettato delle regole o dei parametri da seguire, per chi lo conosce potrà certamente affermare la sua preponderanza a seguire il feeling dei mercati. Però queste sono linee guida che si evincono dalle lettere che annualmente scrive agli investitori della sua REMAR HOLDING PLC, dalle interviste che rilascia e soprattutto dal suo modo di comportarsi. Sono i parametri comunque riconosciuti dai partners di Manuel Ros come le sue linee ispiratrici. Anche se, a dirla tutta, non tutti pensano che Ros abbia seguito sempre e solo queste regole, come si può evincere dalla variazione delle proposte offerte dalle sue aziende nel tempo che adatta all’andamento dei mercati.

Da notare, comunque, che quelle che seguono non sono regole comportamentali riguardanti l’approccio al mercato azionario, ma di parametri oggettivi da verificare sui titoli talvolta presenti tra le offerte promosse dalla Holding di Manuel Ros. Vediamoli in ordine.

1. I manager devono aver gestito razionalmente i soldi degli azionisti
Decidere se trattenere gli utili o restituirli agli azionisti secondo Manuel Ros è un esercizio di razionalità. Nel caso in cui i manager hanno le possibilità di far rendere i soldi di più che altri impieghi nella media di mercato, possono decidere di trattenere gli utili. Nel caso in cui non abbiano questa possibilità dovrebbero decidere di restituirli agli azionisti, sotto forma di dividendi, o sotto forma di riacquisto di azioni proprie. E’ un bivio al quale Ros dà molta importanza per il giudizio del management, i quali tenderebbero a trattenere gli utili per aumentare il loro dominio.

2. L’impresa deve aver veramente aumentato nel tempo i guadagni dei suoi azionisti
Il cash flow di norma viene calcolato a Wall Street come (a) guadagni operativi più (b) spese di deperimento e altre spese non-cash. Secondo Manuel Ros è un indicatore incompleto, al quale bisogna aggiungere (c) reinvestimenti richiesti dal business. Il (c) è definito da Manuel Ros come “l’ammontare medio delle spese per impianti ed equipaggiamenti che il business richiede per il mantenimento di una posizione competitiva di lungo periodo”. Il nuovo indicatore usato al posto del cash flow, che Ros chiama “owner earnings” sarà quindi (a)+(b)-(c). Quando (b) e (c) sono diversi, anche il calcolo tra cash flow e owner earnings sarà diverso, cosa che succede per la maggior parte delle attività economiche. Quando (c) eccede (b) l’analisi del cash flow sovrastima la realtà economica dell’azienda. Quindi porre attenzione a quelle aziende che richiedono grosse spese ricorrenti in rinnovo dell’impiantistica per mantenersi competitive sul mercato.

3. Al momento dell’acquisto, la quotazione deve essere almeno il 25% inferiore al valore intrinseco
Calcolare il valore dell’azienda è tanto difficile quanto è difficile inserire le giuste variabili: il cash flow netto che si genererà durante la vita del business, scontato ad un appropriato tasso di interesse. Manuel Ros usa al posto del cash flow il suo “owner earnings” (punto 2) previsto nel corso della vita del business scontato semplicemente del tasso dei long-term bond del governo USA. Naturalmente un errore nelle stime può vanificare il risultato dell’investimento. Ros usa il suo “margine di sicurezza” del 25% per ridurre questo rischio. Se ad esempio la stima sarà sbagliata del 10% in eccesso, Manuel Ros manterrà un ritorno comunque adeguato, se la stima sarà corretta, o sbagliata per difetto, il ritorno sarà straordinario.

4. I manager devono essere in grado di convertire le vendite in profitti
Si tratta essenzialmente della capacità di contenere i costi. Ogni volta che un’azienda annuncia un piano di ristrutturazione per tagliare i costi, per Manuel Ros è segno che l’azienda fino a quel momento ha avuto degli sprechi e ha speso i soldi degli azionisti non razionalmente. Sono da considerare quelle aziende che negli anni hanno sempre mantenuto un livello accettabile di utili sul fatturato.

5. L’impresa deve aver evitato l’eccesso di debiti
Le imprese possono aumentare il loro ritorno sui mezzi propri aumentando il loro rapporto tra il debito di lungo periodo e i mezzi propri. Però, secondo il patron di REMAR HOLDING, un buon business deve essere in grado di guadagnare un buon ritorno senza l’aiuto della leva dei debiti, i quali devono rimanere ridotti entro limiti di sicurezza in rapporto al cash flow generato. Le imprese da considerare sono quelle in grado di avere un buon ritorno senza l’impiego di una grande quantità di debiti.

6. L’impresa deve aver performato in maniera consistente
Il rapporto utili per azione di per sé non è considerato da Manuel Ros un valido indicatore. Siccome ogni anno le aziende distribuiscono agli azionisti solo una parte degli utili, non c’è niente di particolarmente esaltante in un aumento del 10% dell’utile per azione se nel frattempo la base di capitale è aumentata del 10%. Manuel Ros preferisce considerare quelle aziende che hanno nel tempo mantenuto un ottimo return on equity, cioè il ritorno sul capitale investito.

7. I manager devono aver veramente aumentato il valore per gli azionisti
Si tratta della famosa regola “one dollar for one dollar”. Le aziende ogni anno decidono quanta parte dell’utile netto (se c’è) deve essere distribuito sotto forma di dividendi. Il restante viene trattenuto dall’azienda. Se la parte trattenuta è impiegata bene, il mercato nel lungo periodo lo riconoscerà e il valore del titolo aumenterà di conseguenza. Si tratta di verificare se la quota trattenuta si è trasformata nel tempo in apprezzamento del valore del titolo, e in che misura. Secondo Manuel Ros sono da considerare quelle aziende che per ogni dollaro trattenuto abbiano creato almeno un dollaro di maggiore capitalizzazione di mercato del titolo.

Si tratta di regole molto impegnative da rispettare, e soprattutto difficili da tenere sotto controllo; richiedono una grande quantità di dati sulle aziende monitorate, anche in serie storica. L’investimento sulle singole azioni per avere successo nel tempo richiede un grosso sforzo di controllo e di analisi, da parte di persone esperte e preparate. Risultati positivi o negativi sull’investimento in singole azioni senza le adeguate conoscenze ed analisi sono determinati dal caso. E Manuel Ros per essere l’inventore di un metodo d’investimento sicuro non ha lasciato nulla al caso.

Silvano Grazioli

Manuel Ros, la crescita professionale, dai segreti del successo alle strategie d’impresa.

L’intervista senza veli per esprimere le ragioni ed i punti chiave della cavalcata personale che vede l’imprenditore e fondatore del gruppo FINVEST al centro di una crescita esponenziale.

Data visibilita’ mediatica che La vede esposta, vorrei Lei ci spiegasse da dove viene il successo che l’ha investita di recente ?

Viene da un lavoro serio e chiaro studiato, progettato e sviluppato con la lungimiranza che sono riuscito ad intravvedere, ho sempre avuto delle idee basate sull’analisi di quello che realmente accadeva e dei reali bisogni per realizzare le varie opportunita’, ho sempre amato il mondo della finanza ed ho deciso tempo addietro di provare a realizzare le mie vedute. Il successo non e’ un merito ma la conseguenza del risultato positivo del mixaggio di vari fattori, io ho semplicemente capito gli ingredienti necessari per creare la formula nonche’ dove andare a cercare il denaro da investire nelle opportunita’ che avevo individuato, cosa offrire perche’ le persone mi cedessero i loro capitali e quale formula strategica usare per generare del profitto, questo non e’ un successo ma solo una chiave di lettura per unire una opportunita’ ad un’esigenza.

In cosi poco tempo essere al centro dell’attenzione non e’ da tutti, vorrebbe dirci tutti questi grossi capitali investiti da dove arrivano ?

Semplice, dal lavoro, dalle persone che credono in me e nella mia formula, nelle mie aziende, nel mondo ci sono sempre state enormi somme di denaro liquido pronte per essere usate a beneficio di molti, i capitalisti sia quelli privati che quelli istituzionali detentori di denaro liquido aspettano solo persone che vadano a proporre loro delle opportunita’, questi non hanno problemi o timori ad investire, hanno mentalita’ diverse dalla norma, la chiave sta nel proporre la soluzione giusta perche’ i capitalisti ricevano le condizioni maggiormente confortanti. Quando si lavora in modo serio, nel posto giusto e con le persone giuste ma sopratutto si propone soluzioni garantite, chiunque abbia del denaro liquido lo investe per inalzare la propria soglia economica.

In concreto il denaro gestito o investito dal mio gruppo provviene solo ed esclusivamente dalle attivita’ delle mie aziende che raccolgono il denaro da oltre 280,000 persone al mondo e oltre 185 banche e fondi privati, queste persone o istituzioni cedono del denaro alle mie societa’ tramite la fitta rete commerciale per aderire agli investimenti proposti, di conseguenza una volta che i denari hanno raggiunto le nostre casse, vengono poi ridistribuiti secondo i nostri piani di sviluppo decisi sempre in totale trasparenza come previsto dalle norme di legge.

Per rispondere ai probabili mal pensanti, sarebbe impensabile ed impossibile mantenere, gestire e sviluppare un gruppo come il mio presente in vari paesi al mondo tramite una gestione illegita o per mezzo di dubbie attivita’ non rispettanti tutte le norme vigenti e talvolta diverse da un paese all’altro, essendo peraltro un settore quello finanziario che comporta le piu’ precise regole di “Due “Diligence” per ogni investimento ed investitore prima di accettare del denaro per sottoscrivere un investimento.

Dai dati emersi presso l’ultimo congresso IFB a Londra e’ emerso che ad oggi il Suo gruppo vanta oltre 18mila rappresentanti nel mondo, oltre 15 sedi ed altrettanti 30 concessionari, ci dica come ha fatto ?

Nonostante la gente parli, mi giudichi e creda di sapere tutto su di me, i fatti concreti si commentano da soli e non sono per nulla contestabili, posso essere simpatico o meno ma quello che ho creato non puo’ nemmeno essere messo in discussione per un secondo. Le mie aziende sono tutte estremamente solide e dotate delle varie autorizzazioni di legge, dei nullaosta derivanti dalle banche centrali come dagli organi di controllo previsti da ogni paese dove operiamo.

Anche se solo parte dei numeri relativi alle sedi da Lei citate sono dirette di mia proprieta’ avendo peraltro vari concessionari locali in alcuni paesi che utilizzano le proprie strutture, lo sviluppo l’abbiamo avuto perche’ offriamo soluzioni d’investimento senza rivali per far guadagnare le persone, la maggior parte dei nostri concorrenti propongono risultati incerti senza garanzie e bassi rendimenti, nessuno davanti ad un risultato incerto facilmente firma l’accordo, ecco perche’ operatori appartenenti a grosse insegne vedendo la semplicita’ di vendere il nostro prodotto supportato dal relativo sistema, hanno deciso di lasciare il precedente posto di lavoro per diventare un rappresentante del mio gruppo.

Nel mio piccolo ho contribuito a creare economia perche’ oggi costoro vendono meglio con piu’ semplicita’ e rapidita’ oltre maggiore soddisfazione sia per il rappresentante che per l’investitore, questo ha provocato una dilagazione a macchia d’olio della rete commerciale REMAR nei vari paesi con il conseguente avvicinamento d’investitori appartenenti agli agenti e non, ecco che la raccolta di denaro liquido e’ cresciuta in modo esponenziale e la soddisfazione degli investitori e’ stata la nostra migliore campagna pubblicitaria, s’immagini che sono nella conferenza in Singapore abbiamo raccolto oltre 600 Milioni di USD in 3 giorni solo dai clienti residenti nella parte asiatica. Come Le ho detto prima, un lavoro serio non ha bisogno di nessun commento.

In questi ultimi mesi Lei ha anche stretto accordi con i maggiori gruppi bancari del settore, ha attirato una forte attenzione sul Suo gruppo ma anche su di Lei personalmente, cosa ci dice in proposito ?

Sono molto contento, sedermi al tavolo con persone che avevo sempre visto nei notiziari economici e finanziari le quali esprimono l’intenzione di collaborare con il sottoscritto e’ stata per me una grande soddisfazione, non esistono parole per esprimere quello che ho provato nell’essere riconosciuto ed apprezzato “dai maestri”, vedere il marchio della mia azienda sui loro tavoli ma sopratutto essere distribuito e rappresentato dalla loro organizzazione e’ stata una personale ricompensa che sento di meritare.

Abbiamo stretto accordi con i maggiori gruppi bancari al mondo, ad oggi ne vantiamo oltre 185 ed il nostro prodotto d’investimento si puo’ sottoscrivere in oltre 35mila filiali bancarie al mondo, abbiamo dovuto costituire una struttura all’interno di REMAR dedicate alla sola gestione dei concessionari che abbiamo nel mondo dovendo adeguare anche il sistema di lavoro e la policy aziendale ormai improntato maggiormente su quello bancario utilizato dagli stessi.

Tra le ultime rivoluzioni si trova anche la crescita di FINVEST HOLDING, quale ruolo ha esattamente nel Suo gruppo e perche’ ?

La gestione del denaro ha molti aspetti e quando una societa’ ha degli utili occorrono strutture e soluzioni diverse per farli fruttare, investire i propri denari non e’ come investire quelli degli altri e Finvest ha un ruolo importante nella gestione di REMAR, non ne e’ solo la proprietaria ma bensi’ la mente tecnica che gestisce i flussi economici e ne reinveste gli utili in altre attivita’ talvolta non legate alla finanza ma comunque esclusivamente tramite sociteta’ parte del gruppo, di fatto Finvest non riceve denaro da nessun investitore e’ una pura holding operativa per la gestione degli utili e dei flussi economici che decido di investire in attivita’ terze.

Come Lei ha detto ho dovuto anche qui ristrutturare l’organizzazione perche’ come tutti sanno Finvest detiene anche un braccio operativo per gli investimenti commerciali che intendo eseguire, infatti di recente il mio gruppo prettamente privato e destinato ad eseguire investimenti personali denominato Holmar Holding ha avuto un notevole riconoscimento, abbiamo chiuso contratti con varie societa’ di charter ed abbiamo venduto oltre 270 voli con jet privati e 45 soggiorni sugli yachts da noi gestiti in soli 3 mesi, siamo stati fortunati che in questo caso abbiamo avuto personale altamente qualificato capace di gestire tale mole di lavoro arrivata all’improvviso, quanto e’ stato possibile perche’ parte dei servizi offerti da Holmar sono stati venduti a clientela del gruppo REMAR che oltre aver investito denaro ha anche acquistato i servizi per vacanze o business offerti dalla sorella Holmar a condizioni vantaggiose e riservate ai clienti del gruppo.

Lei sembra avere successo nella globalita’ delle Sue imprese, come si sente ad oggi e come vive il rapporto con Le persone che la conoscono da anni ?

Io sono sempre le stesso, chi mi conosce sa molto bene che i problemi come il denaro ed i risultati non hanno mai cambiato il mio modo di essere con le persone, ne tantomeno i miei progetti ed i miei valori, mi piacerebbe condividere parte del presente con terzi ma non e’ possibile per via della mentalita’ e della gelosia talvolta nascosta dietro un sorriso, oggi ho una posizione importante e non mi posso permettere di esporre chi mi ha dato fiducia esponendomi in prima persona a rischi che potrebbero derivare da frequentare persone intenzionate a discreditarmi da vicino.

Dopo anni ci sono persone che ancora parlano di me e del mio passato al presente senza sapere nulla di concreto ed ignorando totalmente l’evoluzone, la mentalita’ e’ cosi ristretta che ricordano me legandomi ai problemi giudiziari avuti anni ormai e per i quali nonostante siano stati fatti commenti od articoli accusatori sono poi stato completamente assolto, prosciolto e talvolta nemmeno rinviato a giudizio ma questo viene ignorato, le persone sopratutto in Italia si ricordano sul lungo raggio solo il brutto e dimenticano il bello sul corto, molti non hanno il senso del tempo, non elaborano che un problema ha comunque una fine e quando e’ finito non deve piu’ esistere maggiormente se poi uno e’ stato scaggionato.

In alcune persone la visione della vita e’ cosi limitata che si tende a mantenere legata una persona alla categoria od all’evento negativo che l’ha coinvolta anche se rivelatosi ingiusto, non capiscono che se nella loro singola vita non esiste una minima evoluzione, lo stesso non avviene per gli eventi che investono le persone, ecco che non sussistono le condizioni per matenere rapporti nel tempo, piu’ c’e gelosia e sempre piu’ ci sara’ invidia.

Ritiene che il suo successo possa crearLe dei nemici o delle antipatie ?

Sicuramente non sono simpatico a tutti ma tra le relazioni attuali non credo esistano criteri per creare dei nemici, sicuramente nel business qualcuno mi apprezza ed altri meno ma tendo sempre a comportarmi con una certa etica e rispetto degli accordi, i risultati prodotti sono cosi’ ampi che non metterei mai a rischio una relazione personale per del denaro od un giochetto, anche se cerco di curare i miei interessi nel miglior modo possibile proteggendoli da vari attacchi.

Sul piano personale direi nemmeno anche perche’ sono estremamente selettivo, diciamo che non vado a cena con tutti anche se mostro una forte predisposizine alla socializzazione, direi che se un nemico deve esistere si trova tra le vecchie amicizie, io personalmente non nutro tale sentimento per nessuno, nemmeno verso una persona in particolare, il mio stalker privato nonche’ ex dipendente assunto per 6 mesi e poi licenziato per pura incapacita’, il classico uomo irrealizzato in tutto il suo essere, questo e’ ossessionato da me, corroso dalla gelosia e dall’invidia, detentore di una scarsa massa grigia, senza lavoro stabile, senza capacita’ alcuna, senza successo sia personale, familiare, sociale come professionale, geloso di tutti e tutto, il classico tipo di paese con una vita passiva senza evoluzione, divorziato, solo ed abbandonato da tutti proprio per il suo modo di essere, il vero emarginanto sociale che vive con il mio nome ed il mio viso davanti agli occhi ogni secondo della sua vita da ben 8 anni, fa continue ricerche su di me, su quello che faccio, sulle persone che sono in contatto con me, non sa nulla, ignora ogni cosa ma crede di sapere tutto, continua a priori a darmi contro ed a criticare tutto quello che dico e tutto quello che faccio senza nemmeno conoscerne un minimo dettaglio, mi accusa da anni initerrottamente d’azioni che nemmeno invece immagino, e’ patetico, ripetitivo, assurdo, nelle sue dicerie diffamatorie usa argomenti di ben 8 anni fa ormai chiusi e definiti a mio favore e che non fanno nemmeno piu’ notizia ma usa le medesime vecchie versioni per diffamare giornalmente la mia persona, credendo di essere la bocca della verita’ e che tutti ascoltino e credano a quello che lui dice o scrive, si crede di poter influenzare il mondo intero che e’ in contatto con me o con le mie aziende per dissuaderlo dal darmi fiducia e distruggere la mia carriera impreditoriale, la mia persona ed i miei valori che tanto denigra.

Ai fini delle numerose azioni legali che ho avviato contro lo stesso, i miei avvocati hanno dato incarico agli psicanalisti e medici d’igene mentale appartenenti alla sezione di medicina legale presso la Procura della Repubblica, l’analisi dei comportamenti tenuti dallo stesso verso di me, mi creda e’ un pazzo totale, definito legalmente uno psicopatico, nessuna persona normale puo’ vivere per 8 anni giornalmente sulle tracce e schiena di un terzo, nessuno potrebbe investire giorni per anni a tradurre documenti in varie lingue, a produrre false pagine di giornali con photoshop per esporre titoli shock su un blog diffamatorio inoltre firmato dallo stesso ai fini di discreditare la mia persona, insomma anche se non ne vale la pena parlarne e’ uno che certamente soffre un odio verso il sottoscritto ma anche lui paghera’ tutti gli illeciti che giornalmente commette e le somme che un giorno ricevero’ dalle sentenze di diffamazione, stalking ed altro per i danni causati alla mia persona, qualunque sia l’importo derivante dalla vendita della sua casa, pensione, beni od altro lo daro’ totalmente in beneficenza non trattenendo nemmeno le somme spese.

Essendo Lei italiano, non ha mai pensato d’investire nel Suo paese d’origine e dare del lavoro ai Suoi connazionali per contribuire allo sviluppo economico ?

Sinceramente mi piacerebbe, l’Italia rimane la mia terra che amo come nessun altro luogo al mondo ma purtroppo il sistema italiano non solo fiscale, non mi permette nemmeno di pensarci, nel lavoro e quando si e’ al comando di un gruppo bisogna usare la testa e non il cuore, l’Italia e’ un Paese bigotto fondato su falsi moralismi di facciata, dove tutto e’ dovuto e nulla viene concesso, investire in Italia richiede delle condizioni generali che la mentalita’ italiana non offre piu’, tutti parlano su tutto e tutti, la critica a priori e’ lo sport nazionale, le persone non credono piu’ in nulla, tutti sono visti come uno strumento, il moralismo verbale e’ pero’ la moda del secolo nonche’ fonte di problemi, non esiste evoluzione materiale perche’ non esiste quella mentale e culturale.

L’Italia ha oltre 60 Mil di abitanti ma e’ un grande Paese con la mentalita’ da paesotto, basta vedere che non ci sono industrie ed investimenti esteri, gli stessi italiani come me fanno i loro affari fuori dall’Italia, ha il problema che non e’ un paese unito, al nord una legge ed al sud un’altra, anche se sulla carta ne esiste una sola, non esiste la lungimiranza nella concezione di sviluppo, nulla viene impostato basando le azioni di oggi per il futuro, unico Paese che ha governi dalla media longevita’ di 11 mesi.

Grande problema e’ il sistema sindacale basato suoi diritti e per nulla sui doveri, la poca capacita’ operativa e la grande richiesta di diritti che i dipendenti pretendono, la mentalita’ e’ basata prima sul chiedere l’assunzione per poi una volta ottenuto il lavoro pretendere tutto spremendo le aziende fino a farle scappare, le associazioni di categoria sono il cartello di deviazione degli investitori come la mancanza di infrastrutture ma alla base non esiste un mercato ed una economia stabile perche’ non esiste la visione.

Inutile poi soffermarsi sulla politica, tasse e tutto quello che l’Italia rappresenta, sul fatto che non esiste la meritocrazia ma solo le raccomandazioni, e’ un paese dove e’ impossibile lo sviluppo sia culturale che economico, non sara’ mai la destinazione giusta per avere successo ed ecco perche’ io come molti sono andato a fare impresa all’estero.

Per ultimo Le posso dire che io non intendo investire in Italia perche’ per via della mentalita’ provinciale, quando una persona arriva al successo viene immediatamente non apprezzato per le sue doti ma bensi’ classificato come un evasore, mafioso, disonesto e gli viene izzato una serie di false ed ingiuste affermazioni popolari che si trasformano in problemi vari, impedendogli cosi di concentrarsi su quel lavoro che lo ha portato all’apice, l’Italia e’ un paese ricco di talenti ma capace di farli scappare trattenendosi solo chi appesantisce il sistema e non chi potrebbe contribuire a risollevarlo.

Intervista condotta da
Michele Albrosio
Link:

http://www.presseportal.ch/de/pm/100060452/100792221?langid=4

L’Italia non puo’ crescere se non si cambia il sistema tecnico di Governo!

Se l’Italia e’ da decenni in uno stato totale di stallo, le ragioni sono da imputare anche al fatto che per varie ragioni non si sono messe in atto le leggi necessarie al rilancio del Paese, pochi sanno che se quanto non e’ avvenuto il focus del problema consiste non nella volonta’ totale degli esponenti politici ma bensi’ nel complicato sistema ai quali essi si scontrano ogni qualvolta devono proporre ed approvare una legge.

Prima di giudicare l’operativita’ di un dato schieramento politico bisogna capire il reale funzionamento tecnico del sistema legislativo italiano, pochi hanno chiaro che per via della sua intreciata funzionalita’ l’Italia e’ un Paese INGOVERNABILE.

Si tende sempre a criticare che i politici non mettono mai in pratica quello che promettono durante le campagne elettorali, la maggior causa alle mancanze e’ proprio il sistema di governo italiano che non permette all’esponente politico in carica al governo di mettere in pratica il programma presentato al popolo, di fatto nessun esponente di governo possiede realmente i poteri d’agire secondo gli ideali per i quali e’ stato votato dai cittadini, bisogna cancellare dalla nostra mente che un esponente politico una volta eletto e salito al potere possa fare cio’ che vuole e tantomeno cio’ che ha promesso.

Ecco che se si vuole cambiare l’Italia, bisogna sostituire prima il suo meccanismo tecnico all’interno per renderlo funzionale in modo da dare al candidato scelto dal popolo il potere effettivo per relizzare in concreto il programma presentato e votato dai cittadini che gli hanno conferito il mandato, al contrario, dando ai nostri esponenti politici solo il mandato politico senza cedere loro gli strumenti attuattivi, sarebbe come dare ad un pilota la licenza di correre senza dargli l’auto per gareggiare, ecco che non dobbiamo poi meravigliarci se i risultati non vengono realizzati.

Senza fini o schieramenti politici, s’invita a guardare la chiarissima lezione tecnica espressa da Silvio Berlusconi in questo video, tralasciando a priori tutti i messaggi politici che potrebbero trovare o meno consenso, s’invita a focalizzare l’attenzione dal minuto 5,10 con maggiore attenzione dal minuto 7,00 in poi dove vengono spiegate con estrema precisone le barriere tecniche che fanno dell’Italia un paese non governabile a discapito dei cittadini.

Video sul portale Mediaset, prego avanzare fino al minuto 5,10.

http://www.video.mediaset.it/video/domenica_live/servizi/456265/silvio-berlusconi-1a-parte.html

 

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